la Repubblica

MARTEDÌ, 25 NOVEMBRE 2003

 

 

Pagina 20 - Interni

 

L´INTERVISTA

 

Contro il ddl Gasparri firmato un "manifesto" da cinquanta docenti di diritto costituzionale

 

Ma Ceccanti boccia la riforma "È due volte incostituzionale"

 

 

 

Tra i firmatari del testo di "Articolo 21" anche Pace, Bassanini, Zaccaria e Carlassare "Ciampi non firmi"

 

SILVIO BUZZANCA


ROMA - Professore Ceccanti, lei ha firmato, insieme ad altri 50 giuristi, l´appello di Articolo 21 contro la Gasparri. Perché?
«Io firmo raramente appelli sull´incostituzionalità di leggi e sono critico sul fatto che ogni volta che non ci piace una legge di questo governo diciamo anche che è incostituzionale. Questo governo ha spesso fatto brutte leggi dal mio punto di vista politico, ma non tutte sono incostituzionali. Ma ci sono due temi su è giusto essere intransigenti».
Quali temi?
«Gli interventi sulla giustizia, come il Lodo Maccanico che non sono interventi di sistema, ma che servono a costituire situazioni di privilegio. E poi ci sono quelli sul sistema informativo. Di fronte a questi temi non siamo di fronte a generiche politiche di destra che non condividiamo, ma che sono dentro la Costituzione. Le proposte sulla giustizia e sul sistema informativo eccedono, forzano la Costituzione».
In che modo forzano la Costituzione?
«Per quanto riguarda la giustizia, hanno pensato di risolvere il conflitto fra il principio della sovranità popolare e quello dell´uguaglianza dei cittadini ricorrendo alla legge ordinaria. E qui c´è da aspettarsi che questa legge avrà dei problemi quando il 9 dicembre sarà esaminata dalla Consulta».
E sull´informazione dove sta la forzatura?
«Violano il limite temporale imposta dalla Corte costituzionale e violano il limite antitrust. C´è infatti un evidente squilibrio del sistema informativo e la Consulta ha posto problemi molto seri sulla fase di transizione verso un sistema più equilibrato. Ma il governo tende a spostare i termini in avanti in maniera indefinita dando per scontato che intervengano in tempi brevi delle innovazioni tecnologiche...».
Il digitale terrestre?
«Esatto. Ma come ha fatto notare Sabino Cassese la Corte ha posto dei paletti rigidi e non è dimostrato che il digitale terrestre arrivi molto presto. Il secondo punto è che la legge Gasparri viola il tetto antitrust perché allarga il numero delle cose su cui si calcola il limite espandendo ad oltranza il numeratore rispetto al denominatore».
La Gasparri è una risposta al messaggio di Ciampi sul pluralismo?
«Questo è un altro problema aperto. In altri casi gli appelli a Ciampi a non firmare erano discutibili e discussi. Ma questa volta, per la prima volta, il presidente ha messo dei paletti preventivi con il suo messaggio. Di fatto la Cdl mette in difficoltà il presidente rispetto alla sua firma. Infine mi sembra che la Gasparri si iscriva nel solco della riforma costituzionale del governo, che non prevede alcuna garanzia per l´opposizione. In quel testo servirebbero oltre ai pesi, come alcuni poteri del premier che posso trovare anche giusti, anche dei contrappesi. E andrebbero previste anche delle garanzie antitrust ».